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10 fatti interessanti sulla Bolivia

10 fatti interessanti sulla Bolivia

Fatti rapidi sulla Bolivia:

  • Popolazione: Circa 12,2 milioni di persone.
  • Capitale: Sucre (costituzionale), La Paz (sede del governo).
  • Lingua ufficiale: Spagnolo, quechua, aymara e altre lingue indigene.
  • Valuta: Boliviano (BOB).
  • Governo: Repubblica presidenziale unitaria.
  • Religione principale: Cattolicesimo romano.
  • Geografia: Situata nella parte centrale del Sud America, la Bolivia vanta un territorio vario, che comprende la Cordigliera delle Ande, la Foresta Amazzonica e il Deserto di Atacama, con una superficie di circa 1,1 milioni di chilometri quadrati.

Fatto 1: la Bolivia è un paese con una mega-diversità di natura

La Bolivia è rinomata per la sua mega-diversità naturale, che vanta un’ampia gamma di ecosistemi, climi e biodiversità. Situata nel cuore del Sud America, la Bolivia è caratterizzata da una grande varietà di paesaggi, tra cui la Cordigliera delle Ande, la foresta amazzonica, la regione del Chaco e l’altopiano di alta quota noto come Altiplano.

La geografia diversificata della Bolivia contribuisce alla sua notevole biodiversità: si stima che il Paese ospiti 20.000 specie di piante, 1.400 specie di uccelli, 300 specie di mammiferi e innumerevoli altre forme di flora e fauna. La vasta gamma di ecosistemi del Paese supporta una ricca fauna selvatica, tra cui specie iconiche come giaguari, orsi dagli occhiali, condor andini e delfini del fiume rosa.

Fatto 2: i delfini rosa possono essere visti in Bolivia

Questi delfini d’acqua dolce, unici nel loro genere, sono originari del bacino amazzonico, compresi i fiumi della Bolivia, come i fiumi Mamoré, Beni e Iténez.

Come le loro controparti in altri paesi amazzonici, i delfini rosa della Bolivia presentano una caratteristica colorazione rosata, soprattutto quando sono giovani. Anche se il loro colore si affievolisce con l’età, questi delfini rimangono facilmente riconoscibili per il loro muso allungato e il collo flessibile.

L’incontro con i delfini rosa nel loro habitat naturale è un’esperienza memorabile per i visitatori della regione amazzonica della Bolivia. I viaggiatori hanno l’opportunità di osservare queste affascinanti creature mentre navigano nei tortuosi corsi d’acqua ed esplorano la ricca biodiversità della foresta pluviale boliviana.

Fatto 3: la Bolivia ha le saline più grandi del mondo

La Bolivia ospita il Salar de Uyuni, la più grande salina del mondo. Situato nella parte sud-occidentale del Paese, vicino alla città di Uyuni, il Salar de Uyuni si estende su una superficie di oltre 10.000 chilometri quadrati (circa 3.900 miglia quadrate).

Questa vasta pianura salata si è formata dalla trasformazione di laghi preistorici in depositi di sale, dando vita a una splendida distesa di crosta salina bianca e cristallina che si estende fino all’orizzonte. Durante la stagione delle piogge, un sottile strato d’acqua ricopre la piana di sale, creando un ipnotico effetto specchio che riflette il cielo sovrastante e crea illusioni ottiche mozzafiato.

Il Salar de Uyuni non è solo una meraviglia naturale, ma anche una delle principali attrazioni turistiche della Bolivia, che attira visitatori da tutto il mondo che vengono a meravigliarsi dei suoi paesaggi ultraterreni, delle formazioni geologiche uniche e della vivace fauna selvatica.

Fatto 4: La strada più pericolosa del mondo si trovava in Bolivia.

La strada degli Yungas, nota anche come “strada della morte” o “Camino de la Muerte”, era ampiamente considerata una delle strade più pericolose del mondo. Questa insidiosa strada di montagna si estendeva da La Paz, la capitale della Bolivia, alla città di Coroico, nella regione degli Yungas.

La strada degli Yungas si è guadagnata la sua fama a causa della larghezza ridotta, dei dirupi scoscesi, della mancanza di guardrail e delle condizioni meteorologiche imprevedibili. Scavata nel fianco della Cordigliera delle Ande, la strada presentava dislivelli fino a 600 metri (quasi 2.000 piedi), con numerosi tornanti e curve cieche lungo il suo percorso.

Nonostante le sue condizioni pericolose, la Yungas Road era un’arteria di trasporto vitale per le comunità locali e un percorso popolare per i viaggiatori avventurosi in cerca di esperienze adrenaliniche. Tuttavia, i suoi pericoli hanno portato anche a numerosi incidenti e vittime, in particolare tra i ciclisti e gli automobilisti.

Nota: Avete intenzione di visitare il paese? Verificare se è necessaria una patente internazionale in Bolivia per guidare.

Fatto 5: Una delle città più alte del mondo si trova in Bolivia.

Potosí, una città situata in Bolivia, è una delle città più alte del mondo. Situata nella Cordigliera delle Ande, a un’altitudine di circa 4.090 metri sul livello del mare, Potosí è rinomata per il suo importante patrimonio storico e culturale.

Fondata nel XVI secolo in seguito alla scoperta di giacimenti d’argento nella montagna Cerro Rico (Collina Ricca), Potosí divenne una delle città più ricche e popolose delle Americhe durante il periodo coloniale spagnolo. La ricchezza e l’importanza della città derivavano dalle sue ricche miniere d’argento, sfruttate dall’Impero spagnolo per finanziare le sue imprese imperiali.

Oggi il centro storico di Potosí, con la sua architettura coloniale e le sue chiese barocche, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Nonostante l’alta quota e il clima rigido, Potosí continua a essere abitata e rimane un importante centro culturale ed economico della Bolivia.

Jbmurray, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Fatto 6: la Bolivia ha un numero record di lingue ufficiali

La Bolivia è nota per la sua diversità culturale ed è riconosciuta per avere uno dei più alti numeri di lingue ufficiali al mondo. La costituzione del Paese riconosce oltre 30 lingue indigene, insieme allo spagnolo, come lingue ufficiali.

Tra le lingue indigene più parlate in Bolivia ci sono il quechua, l’aymara, il guaranì e diverse varianti delle lingue amazzoniche parlate dalle popolazioni indigene delle regioni di pianura. Queste lingue indigene hanno un profondo significato storico e culturale e sono parlate da diversi gruppi etnici in tutto il Paese.

Il riconoscimento di più lingue ufficiali in Bolivia riflette l’impegno del Paese a preservare il suo ricco patrimonio linguistico e culturale e a promuovere la diversità linguistica. Sottolinea inoltre l’importanza di una governance inclusiva e del rispetto dei diritti indigeni in Bolivia.

Fatto 7: la Bolivia ha 7 siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO

La Bolivia ospita un totale di sette siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, ciascuno riconosciuto per il suo eccezionale significato culturale e naturale. Questi siti includono:

  1. Città di Potosí: Fondata nel XVI secolo, Potosí è rinomata per il suo ricco patrimonio coloniale e per le sue storiche miniere d’argento, in particolare il Cerro Rico (Collina Ricca), che un tempo era una delle maggiori fonti d’argento al mondo.
  2. Missioni gesuite dei Chiquitos: Situata nella parte orientale della Bolivia, questa serie di sei città missionarie gesuite risale ai secoli XVII e XVIII e presenta una miscela unica di architettura barocca europea e artigianato indigeno Guarani.
  3. Tiwanaku: Situato vicino al lago Titicaca, Tiwanaku è un antico sito archeologico che un tempo era il centro di una potente civiltà precolombiana. Presenta imponenti monumenti e templi in pietra che riflettono le conquiste architettoniche della cultura Tiwanaku.
  4. Fuerte de Samaipata: Questo sito archeologico nella Bolivia centrale contiene un’imponente scultura di roccia arenaria e le rovine di un antico centro cerimoniale, che si ritiene sia stato costruito dal popolo precolombiano dei Chané.
  5. Parco nazionale Noel Kempff Mercado: Situato nel bacino amazzonico, questo vasto parco nazionale è rinomato per le sue foreste pluviali incontaminate, la fauna selvatica e i paesaggi mozzafiato, tra cui cascate, fiumi e formazioni geologiche uniche.
  6. Città storica di Sucre: Capitale costituzionale della Bolivia, Sucre vanta una ricca architettura coloniale, tra cui chiese, conventi e palazzi ben conservati, che le sono valsi il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
  7. Qhapaq Ñan: Questa vasta rete di strade antiche, nota anche come Sistema viario Inca, si estende su diversi Paesi andini, tra cui la Bolivia. Qhapaq Ñan ebbe un ruolo cruciale nel collegare l’Impero Inca e nel facilitare il commercio, la comunicazione e lo scambio culturale.
Marek Grote, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Fatto 8: Il nome del Paese deriva da Simon Bolivar.

La Bolivia prende il nome da Simón Bolívar, un importante leader militare e politico venezuelano che ebbe un ruolo fondamentale nella lotta per l’indipendenza dell’America Latina dal dominio coloniale spagnolo all’inizio del XIX secolo.

Bolívar viene spesso definito il “Liberatore” per il suo ruolo strumentale nel guidare i movimenti di indipendenza in vari Paesi sudamericani, tra cui Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia. Egli immaginava un Sudamerica unito, libero dal controllo spagnolo, e lottò instancabilmente per raggiungere questo obiettivo.

Nel 1825, dopo la liberazione della Bolivia dal dominio spagnolo, i leader del Paese scelsero di onorare Bolívar intitolando a lui la nazione appena indipendente. La Bolivia divenne uno dei primi Paesi del Sudamerica a portare il nome del leader rivoluzionario, simboleggiando il suo impegno verso gli ideali di libertà, indipendenza e unità sostenuti da Bolívar.

Fatto 9: Gli sciamani e i mercati delle streghe sono ancora importanti per i boliviani.

I mercati degli sciamani e delle streghe, conosciuti localmente come “mercados de brujería” o “mercados de hechicería”, continuano ad avere un significato culturale e spirituale per molti boliviani. Questi mercati, che si trovano in città come La Paz e El Alto, offrono una serie di rimedi tradizionali, oggetti magici e servizi spirituali profondamente radicati nelle credenze e nelle pratiche indigene andine.

Gli sciamani, o “yatiris” in lingua aymara, svolgono un ruolo importante nella società boliviana come leader spirituali e guaritori. Si ritiene che possiedano poteri speciali e la conoscenza dei rituali tradizionali, della medicina a base di erbe e delle cerimonie che vengono utilizzate per affrontare vari disturbi fisici, emotivi e spirituali. Molti boliviani consultano gli sciamani per ottenere guida, protezione e guarigione, soprattutto nelle comunità rurali e indigene dove le credenze tradizionali sono ancora forti.

I mercati delle streghe, invece, sono noti per la vendita di una vasta gamma di oggetti utilizzati nei rituali e nelle cerimonie andine, tra cui erbe, pozioni, amuleti, talismani e parti di animali. Questi mercati sono frequentati dalla gente del posto alla ricerca di rimedi spirituali, di incantesimi portafortuna o di protezione, o di ingredienti per rituali tradizionali come le “limpias” (pulizie spirituali) o le offerte alla Pachamama (Madre Terra).

EEJCC, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Fatto 10: la Bolivia è il paese più isolato delle Americhe

Questo status di senza sbocco al mare è il risultato della Guerra del Pacifico, un conflitto combattuto tra Bolivia e Cile dal 1879 al 1884.

Durante la guerra, la Bolivia perse l’accesso all’Oceano Pacifico e il suo territorio costiero noto come Dipartimento del Litorale, che comprendeva la città portuale di Antofagasta. Di conseguenza, la Bolivia è diventata completamente priva di sbocchi sul mare, con i suoi confini circondati da Brasile, Paraguay, Argentina, Cile e Perù.

La perdita della linea costiera ha avuto notevoli implicazioni economiche e geopolitiche per la Bolivia, in quanto l’accesso al mare è fondamentale per gli scambi internazionali, il commercio e i trasporti. Nonostante gli sforzi per negoziare con i Paesi vicini l’accesso ai territori costieri o alle rotte marittime, la Bolivia rimane tuttora senza sbocco sul mare.

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