Fatti rapidi sull’Eritrea:
- Popolazione: Circa 6 milioni di persone.
- Capitale: Asmara.
- Lingue ufficiali: Tigrino, arabo e inglese.
- Altre lingue: Si parlano diverse lingue indigene, tra cui il Tigrè, il Bilen e il Kunama.
- Valuta: Nakfa eritreo (ERN).
- Governo: Repubblica presidenziale unitaria a partito unico.
- Religione principale: Cristianesimo (principalmente cristianesimo ortodosso eritreo), con una significativa presenza di musulmani e una piccola minoranza di altri gruppi religiosi.
- Geografia: Situata nel Corno d’Africa, confina con il Sudan a ovest, l’Etiopia a sud, Gibuti a sud-est e il Mar Rosso a est.
Fatto 1: l’Eritrea è il paradiso degli archeologi
Uno dei siti archeologici più significativi dell’Eritrea è Qohaito, un’antica città che risale all’epoca precristiana. Il sito presenta imponenti rovine, tra cui tombe scavate nella roccia, iscrizioni ed edifici antichi, che forniscono preziose informazioni sulla storia antica della regione e sulle connessioni commerciali.
La regione di Nabta Playa, sebbene sia principalmente associata all’Egitto, si estende in Eritrea ed è nota per l’arte rupestre preistorica e i reperti archeologici. Quest’area offre uno sguardo ai primi insediamenti umani e alle loro interazioni con l’ambiente circostante.
Inoltre, l’antica città portuale eritrea di Adulis era un importante snodo commerciale nell’antichità, che collegava il Mar Rosso con l’interno dell’Africa. Le rovine di Adulis, tra cui resti di architettura romana e aksumita, evidenziano la sua importanza storica come centro commerciale chiave.
La regione di Keren, nota per l’architettura di epoca ottomana ben conservata, e la zona di Asmara, con i suoi edifici coloniali italiani, contribuiscono ulteriormente alla ricchezza archeologica e storica del Paese.
Fatto 2: il nome Eritrea deriva dal Mar Rosso
Il termine “Eritrea” deriva dalla parola greca “Erythraia”, che significa “rosso” ed è usata per indicare il Mar Rosso.
Il nome è stato adottato durante il periodo coloniale italiano, alla fine del XIX secolo. L’Italia fondò l’Eritrea come colonia nel 1890 e scelse il nome “Eritrea” per sottolineare la posizione costiera del Paese lungo il Mar Rosso. Il nome deriva dal termine greco che indica il Mar Rosso, “Erythra Thalassa”, che si traduce in “Mar Rosso”.
Fatto 3: l’Eritrea faceva parte del Regno di Aksum
Il Regno di Aksum, noto anche come Impero Aksumita, ha prosperato dal IV al VII secolo d.C. circa e la sua influenza si estendeva su parti dell’odierna Etiopia, Eritrea, Sudan e Yemen.
L’impero aksumita era rinomato per le sue impressionanti realizzazioni architettoniche, tra cui stele monumentali (alte pietre scolpite) e la costruzione di grandi chiese. La città di Aksum (nell’attuale Etiopia settentrionale) era la capitale dell’impero e un importante centro di commercio e cultura. L’Eritrea, con la sua posizione strategica lungo il Mar Rosso, svolgeva un ruolo cruciale nella rete commerciale dell’impero.
La regione dell’Eritrea, in particolare la città di Adulis, era un porto vitale che facilitava il commercio tra l’Impero aksumita e altre parti del mondo, tra cui l’Impero romano, l’India e l’Arabia. Questo commercio contribuì alla ricchezza dell’impero e agli scambi culturali.
Fatto 4: dopo il periodo coloniale, l’Etiopia ha occupato l’Eritrea
Alla fine del XIX secolo, l’Eritrea è stata una colonia italiana fino alla Seconda guerra mondiale, quando è stata occupata dalle forze britanniche. Dopo la guerra, il destino dell’Eritrea fu oggetto di dibattito internazionale. Nel 1951, le Nazioni Unite proposero una federazione dell’Eritrea con l’Etiopia, che fu accettata e attuata nel 1952. Tuttavia, nel 1962, l’Etiopia ha annesso l’Eritrea, sciogliendo la federazione e facendo dell’Eritrea una provincia dell’Etiopia. L’annessione è stata effettuata senza tenere conto della volontà del popolo eritreo, provocando un diffuso malcontento.
L’annessione ha innescato una lunga lotta armata per l’indipendenza, durata oltre tre decenni. Il Fronte di Liberazione Eritreo (ELF) e successivamente il Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo (EPLF) hanno guidato la resistenza contro il dominio etiope. La lotta è stata caratterizzata da intensi conflitti, tra cui guerriglia e manovre politiche. Il conflitto è stato influenzato anche da dinamiche regionali più ampie e dalla geopolitica della Guerra Fredda.
La lotta eritrea per l’indipendenza ha raccolto un’attenzione e un sostegno internazionali significativi. Dopo anni di conflitti e negoziati, la situazione ha raggiunto un punto di svolta nel 1991, quando l’EPLF, in alleanza con altri gruppi di opposizione etiopi, è riuscito a rovesciare il regime marxista del Derg in Etiopia. Nel 1993, in Eritrea si tenne un referendum sotto la supervisione delle Nazioni Unite, in cui la stragrande maggioranza degli eritrei votò per l’indipendenza.
Fatto 5: la capitale dell’Eritrea è un esempio ben conservato di architettura coloniale
La capitale dell’Eritrea, Asmara, è famosa per la sua architettura coloniale ben conservata, che offre uno sguardo unico sul passato della città. Il patrimonio architettonico della città è in gran parte attribuito al periodo coloniale italiano, iniziato alla fine del XIX secolo e durato fino alla presa di controllo da parte degli inglesi dopo la seconda guerra mondiale.
Il paesaggio architettonico di Asmara è caratterizzato da una miscela di stili modernisti e tradizionali, che riflettono l’influenza del design italiano. La città vanta numerosi esempi di questo patrimonio architettonico, tra cui:
- Edifici Art Déco: Ad Asmara si trovano diversi edifici in stile Art Déco, a testimonianza dell’influenza italiana sul design della città. Tra gli esempi più significativi vi sono il Cinema Impero, un elegante cinema con dettagli classici dell’Art Déco, e il Ristorante Meda, che presenta forme geometriche e snelle tipiche di questo stile.
- Strutture moderniste: La città comprende anche edifici modernisti, come lo Stadio e vari edifici per uffici, che illustrano le tendenze più ampie dell’architettura del XX secolo influenzata dagli stili europei.
- Architettura neoclassica e revivalista: Il paesaggio di Asmara è ornato da strutture neoclassiche, tra cui la Cattedrale di Asmara, che mostra grandiosità e proporzioni classiche.
In riconoscimento della sua importanza architettonica, Asmara è stata designata Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2017. La designazione riconosce l’eccezionale conservazione dell’architettura modernista e coloniale dei primi anni del XX secolo, che offre una visione rara e completa dei principi di progettazione e pianificazione urbana dell’epoca.
Fatto 6: l’Eritrea non è un Paese libero
L’Eritrea è nota per il suo ambiente politico restrittivo e la mancanza di libertà democratiche. Il Paese non ha mai tenuto elezioni nazionali dalla sua indipendenza nel 1993 e il Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia (PFDJ) al potere mantiene uno stretto controllo. Il Presidente Isaias Afwerki è al potere dal 1993 e non è consentita alcuna opposizione politica.
La libertà di stampa è fortemente limitata; tutti i media sono controllati dal governo e il giornalismo indipendente è inesistente. I critici del governo rischiano di essere perseguitati e imprigionati. Il Paese ha anche una triste storia di diritti umani, con segnalazioni di detenzioni arbitrarie e lavori forzati.
Fatto 7: L’Eritrea ha un ricco mondo sottomarino
L’Eritrea vanta un mondo sottomarino ricco e diversificato, in particolare intorno al Mar Rosso, rinomato per i suoi vivaci ecosistemi marini. Le barriere coralline del Mar Rosso al largo delle coste eritree sono tra le più incontaminate e meno disturbate al mondo.
I punti salienti includono:
- Barriere coralline: Le barriere coralline dell’Eritrea sono ricche di vita marina. Queste barriere forniscono habitat cruciali per un’ampia varietà di specie, tra cui pesci colorati, tartarughe marine e diversi invertebrati.
- Biodiversità marina: Gli ecosistemi sottomarini ospitano un’ampia gamma di specie, dai piccoli pesci di barriera alle specie pelagiche più grandi. La biodiversità comprende specie uniche di coralli e pesci che non si trovano comunemente altrove.
- Opportunità di immersione: Le acque limpide del Mar Rosso e l’abbondante vita marina rendono l’Eritrea una destinazione popolare per gli appassionati di immersioni. Località come l’arcipelago di Dahlak sono particolarmente rinomate per la loro bellezza sottomarina e le eccellenti condizioni di immersione.
Fatto 8: l’Eritrea è il Paese più caldo del mondo in termini di temperatura media annuale
L’Eritrea, in particolare la regione della depressione di Danakil, è nota per avere alcune delle temperature più calde del pianeta. La depressione di Danakil, che si estende in Etiopia e a Gibuti, è uno dei luoghi più bassi e caldi del pianeta.
- Temperatura media annua: La depressione di Danakil ha registrato temperature medie annue che si collocano costantemente tra le più alte a livello globale. La regione è soggetta a caldo estremo, con temperature medie annue che spesso superano i 34°C (93°F).
- Temperature record: L’area ha registrato alcune delle temperature più alte mai registrate sulla Terra. Ad esempio, nella vicina area di Dallol, le temperature possono superare i 50°C (122°F) durante i mesi più caldi.
- Clima: Il clima dell’Eritrea, in particolare nelle regioni pianeggianti come la depressione di Danakil, è caratterizzato da un caldo intenso e da condizioni di aridità che contribuiscono alla sua reputazione di uno dei luoghi più caldi della Terra.
Fatto 9: in Eritrea sono stati ritrovati resti umani risalenti a circa un milione di anni fa.
In Eritrea, importanti ritrovamenti archeologici hanno rivelato resti umani risalenti a circa un milione di anni fa. Questi antichi fossili sono stati scoperti nella depressione di Danakil, una regione nota per le sue caratteristiche geologiche uniche e le condizioni estreme. I resti forniscono indicazioni cruciali sulla prima evoluzione e migrazione umana, evidenziando l’importanza dell’Eritrea nella comprensione delle origini della nostra specie. La conservazione di questi fossili in un ambiente così difficile offre un raro sguardo sulla storia umana primitiva.
Fatto 10: In Eritrea le donne combattono da sempre a fianco degli uomini
In Eritrea, la tradizione della partecipazione delle donne alla guerra risale a tempi antichi. Le testimonianze storiche suggeriscono che già nel VII secolo a.C. le donne erano attivamente coinvolte nelle battaglie e nella leadership militare nella regione.
Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, le donne eritree hanno continuato questa tradizione di resistenza. All’inizio del XX secolo, ad esempio, le donne hanno combattuto contro le forze coloniali italiane durante la guerra italo-etiopica. In particolare, la famosa leader eritrea Saba Hadush guidò un battaglione di donne soldato nella lotta contro la colonizzazione italiana.
In un passato più recente, durante la guerra d’indipendenza eritrea (1961-1991), circa il 30% dei combattenti del Fronte di liberazione del popolo eritreo (EPLF) erano donne. Queste donne hanno assunto diversi ruoli, tra cui posizioni di combattimento, supporto medico e compiti logistici. Donne come Amanuel Asrat e Hafiz Mohammed sono diventate famose per la loro leadership e il loro valore durante questo conflitto.
Pubblicata September 01, 2024 • 11m to read