Fatti rapidi sull’Iraq:
- Popolazione: Circa 41 milioni di persone.
- Capitale: Baghdad.
- Lingue ufficiali: Arabo e curdo.
- Altre lingue: Neo-aramaico assiro, turco e altre sono parlate da comunità minoritarie.
- Valuta: Dinaro iracheno (IQD).
- Governo: Repubblica parlamentare federale.
- Religione principale: Islam, prevalentemente sciita e sunnita.
- Geografia: Situato in Medio Oriente, confina con la Turchia a nord, l’Iran a est, il Kuwait a sud-est, l’Arabia Saudita a sud, la Giordania a sud-ovest e la Siria a ovest.
Fatto 1: l’Iraq è un’area di antiche civiltà
L’Iraq è una culla di antiche civiltà, sede di alcune delle prime e più influenti culture della storia umana. Conosciuta storicamente come Mesopotamia, che significa “terra tra i fiumi” (in riferimento al Tigri e all’Eufrate), questa regione ha visto sorgere numerose e potenti civiltà che hanno gettato le basi per molti aspetti della società moderna.
- Sumeri: Ai Sumeri si attribuisce la creazione di una delle prime civiltà urbane del mondo, intorno al 4500 a.C.. Svilupparono la scrittura cuneiforme, uno dei primi sistemi di scrittura conosciuti, che usarono per la registrazione, la letteratura e gli scopi amministrativi. I Sumeri fecero progressi significativi anche nel campo della matematica, dell’astronomia e dell’architettura, con le loro ziggurat che sono esempi impressionanti della loro abilità ingegneristica.
- Accadi: Dopo i Sumeri, l’impero accadico emerse sotto la guida di Sargon di Akkad intorno al 2334 a.C.. Si tratta di uno dei primi imperi della storia, caratterizzato da un governo centralizzato e da un esercito permanente. Gli Accadi continuarono la tradizione sumerica della scrittura e diedero il loro contributo alla cultura mesopotamica.
- Babilonesi: La civiltà babilonese, in particolare sotto il re Hammurabi (1792-1750 a.C. circa), è famosa per il Codice di Hammurabi, uno dei primi e più completi codici legali scritti. La stessa Babilonia divenne un importante centro culturale ed economico e i suoi Giardini Pensili furono in seguito annoverati tra le sette meraviglie del mondo antico.
- Assiri: L’impero assiro, noto per la sua abilità militare e la sua efficienza amministrativa, controllò un vasto territorio dal 25° secolo a.C. al 7° secolo a.C.. Gli Assiri costruirono ampi sistemi stradali e svilupparono un servizio postale, contribuendo alla coesione e alla stabilità del loro impero. Le capitali di Ashur e Ninive erano importanti centri di potere e di cultura.
- Altre civiltà: L’Iraq comprende anche i siti di altre antiche civiltà come i Caldei, che rivitalizzarono Babilonia nel VII e VI secolo a.C., e i Parti e i Sassanidi, che in seguito governarono la regione e contribuirono al suo ricco arazzo di storia.
Fatto 2: Attualmente l’Iraq non è sicuro da visitare
L’Iraq non è attualmente considerato sicuro per i turisti a causa dei continui problemi di sicurezza, tra cui la presenza dell’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria). Nonostante gli sforzi del governo iracheno e delle forze internazionali per combattere e diminuire l’influenza dell’ISIS, il gruppo ha continuato a compiere attacchi e a mantenere sacche di controllo in alcune aree. Questa instabilità, unita ad altre sfide alla sicurezza, rende i viaggi in Iraq rischiosi per gli stranieri. I governi di tutto il mondo di solito consigliano ai loro cittadini di evitare i viaggi non essenziali in Iraq a causa di questi pericoli.
Ciononostante, l’Iraq viene ancora visitato per vari motivi; per rispettare le regole di una parte degli stranieri è necessaria una patente di guida internazionale in Iraq, oltre a un’assicurazione sanitaria. Verificare con il Ministero degli Affari Esteri le linee guida e le regole per visitare il Paese.
Fatto 3: la scrittura è nata in Iraq
La prima forma di scrittura conosciuta, la cuneiforme, fu sviluppata dai Sumeri dell’antica Mesopotamia intorno al 3200 a.C.. Questo sistema di scrittura è emerso come mezzo per tenere i registri e gestire le complessità di una società sempre più urbana e burocratica.
Il cuneiforme nacque come una serie di pittogrammi, che rappresentavano oggetti e idee e che venivano iscritti su tavolette di argilla utilizzando uno stilo di canna. Con il tempo, questi pittogrammi si sono evoluti in simboli più astratti, che rappresentano suoni e sillabe, consentendo la registrazione di una gamma più ampia di informazioni, tra cui codici legali, letteratura e documenti amministrativi.
Una delle opere letterarie più famose di questo periodo è l'”Epopea di Gilgamesh”, un’opera poetica che esplora i temi dell’eroismo, dell’amicizia e della ricerca dell’immortalità.
Fatto 4: L’Iraq è molto ricco di petrolio
Possiede la quinta più grande riserva di petrolio accertata a livello globale, stimata in circa 145 miliardi di barili. Questa abbondante risorsa naturale è stata una pietra miliare dell’economia irachena, contribuendo in modo significativo al PIL e alle entrate del governo.
I principali giacimenti petroliferi del Paese si trovano principalmente nel sud, vicino a Bassora, e nel nord, vicino a Kirkuk. La regione di Bassora, in particolare, ospita alcuni dei giacimenti più grandi e produttivi, tra cui i giacimenti di Rumaila, West Qurna e Majnoon. Questi giacimenti hanno attirato ingenti investimenti da parte delle compagnie petrolifere internazionali, contribuendo ad aumentare le capacità produttive.
La produzione di petrolio in Iraq ha una lunga storia, con il primo pozzo petrolifero commerciale perforato nel 1927. Da allora, l’industria ha conosciuto periodi di espansione e contrazione a causa dell’instabilità politica, delle guerre e delle sanzioni internazionali.
Fatto 5: In Iraq si sono conservate rovine di antiche città
L’Iraq ospita numerose rovine di antiche città ben conservate, che riflettono la sua ricca storia di culla della civiltà. Questi siti archeologici forniscono preziose informazioni sullo sviluppo della vita urbana, della cultura e della governance.
- Babilonia: Forse la più famosa di queste antiche città è Babilonia, situata vicino all’odierna Baghdad. Un tempo capitale dell’Impero babilonese, raggiunse il suo apice sotto il re Nabucodonosor II nel VI secolo a.C.. Babilonia è famosa per le sue imponenti strutture, come la Porta di Ishtar, con i suoi sorprendenti mattoni smaltati di blu e le raffigurazioni di draghi e tori. La città è anche leggendaria per i Giardini Pensili, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, anche se la loro esistenza rimane dibattuta tra gli storici.
- Ur: Ur, un altro sito importante, si trova nell’Iraq meridionale, vicino a Nasiriyah. Questa città sumera, risalente al 3800 a.C. circa, è famosa per la sua ziggurat ben conservata, una massiccia struttura a terrazze dedicata al dio della luna Nanna. Ur era un importante centro di commercio, cultura e religione e si ritiene che sia il luogo di nascita del patriarca biblico Abramo.
- Ninive: L’antica città di Ninive, vicino all’odierna Mosul, era un tempo la capitale del potente impero assiro. Risalente al 700 a.C. circa, Ninive era famosa per le sue imponenti mura, i suoi palazzi e la vasta biblioteca di Ashurbanipal, che ospitava migliaia di tavolette d’argilla in caratteri cuneiformi. Le rovine della città includono i resti del grande palazzo di Sennacherib e del Tempio di Ishtar.
- Nimrud: Nimrud, anch’essa importante città assira, si trova a sud di Mosul. Fondata nel XIII secolo a.C., fiorì sotto il re Ashurnasirpal II, che costruì un magnifico palazzo ornato da elaborati rilievi e da colossali statue di tori alati, noti come lamassu. L’importanza archeologica della città è immensa, anche se negli ultimi anni ha subito danni a causa di conflitti.
- Hatra: Hatra, situata nella regione di Al-Jazira, è una città partica che fiorì tra il I e il II secolo d.C.. Nota per i suoi templi ben conservati e le sue mura difensive, Hatra era un importante centro religioso e commerciale. La sua impressionante architettura e la fusione di influenze greche, romane e orientali ne fanno un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Fatto 6: L’Iraq è un Paese dai paesaggi variegati
Contrariamente alla percezione popolare, l’Iraq è un Paese dai paesaggi diversi. Oltre alle ben note regioni desertiche, l’Iraq vanta pianure fertili, aree montuose e lussureggianti paludi.
Nel nord, le aspre montagne Zagros creano un netto contrasto con le pianure, offrendo fitte foreste e valli pittoresche. Questa regione è più fresca e riceve maggiori precipitazioni, supportando una diversa varietà di flora e fauna. Inoltre, l’Iraq meridionale ospita le Paludi Mesopotamiche, una delle zone umide più uniche al mondo, caratterizzata da vasti canneti e corsi d’acqua che sostengono la fauna selvatica e la tradizionale cultura araba delle paludi.
Sebbene i deserti ricoprano porzioni significative dell’Iraq, soprattutto a ovest e a sud, anche questi paesaggi aridi presentano una loro varietà, con affioramenti rocciosi, altopiani e dune di sabbia. Le valli fluviali del Tigri e dell’Eufrate sono vitali, in quanto forniscono risorse idriche essenziali per l’agricoltura, l’acqua potabile e l’industria, modellando i modelli di insediamento sia storici che contemporanei. Questa diversità geografica rende l’Iraq un Paese ricco e variegato, ben oltre la sua immagine desertica.
Fatto 7: La cucina irachena è molto varia e deliziosa
La cucina irachena è varia e deliziosa e riflette la ricca storia del Paese e le sue diverse influenze culturali. Combina sapori e tecniche dell’antica civiltà mesopotamica, nonché delle tradizioni persiane, turche e levantine, dando vita a una tradizione culinaria unica e saporita.
Uno dei punti fermi della cucina irachena è il riso, spesso servito con stufati (noti come “tashreeb”) e carni. Il biryani, un piatto di riso speziato mescolato con carni e verdure, è particolarmente popolare. Kebab e carni alla griglia, come agnello e pollo, spesso marinati in una miscela di spezie, sono caratteristiche comuni ai pasti, a dimostrazione dell’amore della regione per i piatti sostanziosi e saporiti.
Un altro piatto molto amato è il masgouf, un metodo tradizionale per grigliare il pesce, in particolare la carpa, che viene marinata con olio d’oliva, sale e curcuma prima di essere grigliata a fuoco aperto. Questo piatto viene spesso gustato sulle rive del fiume Tigri, dove il pesce fresco abbonda.
Le verdure e i legumi giocano un ruolo importante nella cucina irachena: piatti come il dolma (foglie d’uva e verdure ripiene) e il fasolia (stufato di fagioli) sono le specialità quotidiane. Il pane, soprattutto quello piatto come il khubz e il samoon, è un accompagnamento essenziale per la maggior parte dei pasti.
Per i più golosi, i dolci iracheni sono una delizia. Baklava, halva e knafeh sono molto popolari, con ricchi sapori di miele, noci e spezie profumate. Anche i dolci a base di datteri sono comuni, a testimonianza del fatto che l’Iraq è uno dei maggiori produttori di datteri al mondo.
Oltre a questi piatti tradizionali, la cucina irachena si caratterizza anche per l’uso di una vasta gamma di spezie, come cumino, coriandolo, cardamomo e zafferano, che aggiungono profondità e complessità al cibo.
Fatto 8: I musulmani credono che l’Arca di Noè sia stata costruita in Iraq
I musulmani credono che l’Arca di Noè sia stata costruita in quello che oggi è l’odierno Iraq. Secondo la tradizione islamica, il profeta Noè (Nuh in arabo) fu incaricato da Dio di costruire l’Arca nella terra della Mesopotamia, che corrisponde a parti dell’attuale Iraq.
La storia di Noè è descritta in diversi capitoli (Surah) del Corano, in particolare nella Surah Hud e nella Surah Nuh. Essa descrive come Noè ricevette da Dio l’ordine di avvertire il suo popolo dell’imminente punizione divina dovuta alla loro malvagità e idolatria. Nonostante gli sforzi di Noè, solo un piccolo gruppo di credenti ascoltò il suo avvertimento. Dio allora ordinò a Noè di costruire una grande nave per salvare i suoi seguaci, insieme a coppie di animali, dall’imminente diluvio.
Il luogo di costruzione dell’Arca è spesso associato all’antica regione mesopotamica, culla delle prime civiltà. Quest’area, ricca di significato storico e religioso, è ritenuta da molti l’ambientazione di numerosi eventi biblici e coranici. Il luogo specifico della costruzione dell’Arca non è descritto in dettaglio nel Corano, ma gli studiosi e gli storici islamici lo collocano tradizionalmente in questa regione a causa del suo contesto storico e geografico.
Fatto 9: Nadia Murad è l’unico premio Nobel proveniente dall’Iraq
Nadia Murad, attivista per i diritti umani degli Yazidi, è l’unico premio Nobel proveniente dall’Iraq. È stata insignita del Premio Nobel per la pace nel 2018 per i suoi sforzi volti a porre fine all’uso della violenza sessuale come arma di guerra e di conflitto armato. L’attività di advocacy di Nadia Murad si concentra sulla condizione delle donne e delle ragazze yazidi che sono state rapite e ridotte in schiavitù dai militanti dell’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria) nel nord dell’Iraq nel 2014.
Nata nel villaggio di Kocho, vicino a Sinjar, in Iraq, Nadia Murad è stata a sua volta rapita dall’ISIS e ha sopportato mesi di prigionia e abusi prima di fuggire. Da allora è diventata una voce importante per le vittime della tratta di esseri umani e della violenza sessuale nelle zone di conflitto.
Fatto 10: la città di Samarra in Iraq ospita due delle più grandi moschee del mondo
La città di Samarra, in Iraq, è famosa per il suo significato architettonico e storico, in particolare per ospitare due delle più grandi moschee del mondo islamico: la Grande Moschea di Samarra (Masjid al-Mutawakkil) e il Minareto di Malwiya.
Grande Moschea di Samarra (Masjid al-Mutawakkil)
Costruita nel IX secolo durante il califfato abbaside sotto il regno del califfo al-Mutawakkil, la Grande Moschea di Samarra è un impressionante esempio di architettura islamica antica. La sua caratteristica principale è il minareto a spirale, che in origine raggiungeva l’incredibile altezza di circa 52 metri (171 piedi), diventando uno dei minareti più alti mai costruiti. Anche se danneggiata nel corso dei secoli, la moschea rimane un importante punto di riferimento storico e architettonico, che riflette la grandezza e l’innovazione dell’architettura islamica di epoca abbaside.
Minareto Malwiya
Adiacente alla Grande Moschea si trova il Minareto Malwiya, noto anche come Torre Al-Malwiya. Questo minareto unico nel suo genere è caratterizzato da una struttura cilindrica a spirale, simile a un guscio di lumaca, ed è alto circa 52 metri (171 piedi). Il minareto aveva una funzione funzionale e simbolica: veniva utilizzato per la chiamata alla preghiera (adhan) e come simbolo visivo del potere e dell’influenza del Califfato abbaside.
Entrambe le strutture, la Grande Moschea e il Minareto Malwiya, fanno parte del sito archeologico di Samarra, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 2007. Esse testimoniano le conquiste architettoniche e culturali del periodo abbaside in Iraq, evidenziando l’importanza storica della città come centro della civiltà islamica in epoca medievale.