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10 fatti interessanti sull'Armenia
March 10, 2024

10 fatti interessanti sull'Armenia

Fatti rapidi sull’Armenia:

  • Popolazione: Circa 2,9 milioni di persone.
  • Capitale: Yerevan.
  • Superficie: Circa 29.743 chilometri quadrati.
  • Valuta: Dram armeno (AMD).
  • Lingua: Armeno.
  • Geografia: Paese senza sbocco sul mare nel Caucaso meridionale, caratterizzato da paesaggi diversi, tra cui montagne, valli e lo splendido lago Sevan.

Fatto 1: L’Armenia è associata al biblico Monte Ararat.

L’Armenia è strettamente associata al biblico Monte Ararat, una montagna iconica e simbolica in diverse tradizioni religiose. Secondo la Bibbia, si ritiene che sia il luogo di riposo dell’Arca di Noè dopo il Grande Diluvio. Il Monte Ararat è un punto di riferimento visibile da molte parti dell’Armenia e contribuisce al suo significato culturale e spirituale. Nonostante si trovi nell’odierna Turchia, il Monte Ararat occupa un posto speciale nel cuore e nell’identità del popolo armeno. L’immagine del Monte Ararat è spesso presente nell’arte, nella letteratura e nei simboli nazionali armeni.

Fatto 2: Più armeni vivono all’estero che in Armenia

Ci sono più armeni all’estero, poiché molti armeni sono stati costretti a partire a causa delle persecuzioni e delle uccisioni nell’Impero Ottomano. I tragici eventi comunemente indicati come genocidio armeno si verificarono durante gli ultimi anni dell’Impero Ottomano (1915-1923). Tra i presupposti di questo genocidio vi erano l’instabilità politica, i sentimenti nazionalistici e le politiche discriminatorie nei confronti della popolazione armena. I fattori chiave includono:

  1. Nazionalismo e turbolenze politiche: L’Impero Ottomano, in declino, dovette affrontare un crescente nazionalismo e cercò di omogeneizzare la popolazione. Questa atmosfera ha contribuito a politiche discriminatorie nei confronti delle minoranze etniche e religiose.
  2. Deportazioni e massacri: Nel 1915, il governo ottomano avviò deportazioni di massa e massacri sistematici della popolazione armena. Gli armeni furono allontanati con la forza dalle loro case, sottoposti a condizioni brutali durante le deportazioni e molti furono uccisi.
  3. Intento genocida: Studiosi e storici considerano ampiamente gli eventi come un genocidio a causa delle prove di una pianificazione sistematica, di uccisioni di massa e dell’intento di distruggere la popolazione armena.
  4. Risposta internazionale: Il genocidio suscitò all’epoca la condanna internazionale e rimane tuttora un tema di rilevanza storica e politica. Tuttavia, la Turchia moderna contesta il termine “genocidio”, riconoscendo le morti ma attribuendole alle condizioni di guerra.

Le conseguenze del Genocidio armeno includono una significativa perdita di vite umane, l’emigrazione forzata e la creazione di una considerevole diaspora armena, con la formazione di numerose comunità in paesi di tutto il mondo. Il riconoscimento degli eventi come genocidio rimane un argomento delicato e dibattuto sulla scena internazionale. La Turchia continua a negare questi eventi.

Fatto 3: l’Armenia è stato il primo paese ad adottare il cristianesimo

L’Armenia ha il merito di essere il primo Paese ad aver adottato ufficialmente il cristianesimo come religione di Stato. Questo evento storico ebbe luogo nel 301 d.C., rendendo l’Armenia una delle prime nazioni ad abbracciare il cristianesimo. Il catalizzatore di questa decisione fu San Gregorio l’Illuminatore, a cui si attribuisce il merito di aver convertito al cristianesimo il re Tiridate III e successivamente il popolo armeno.

La Cattedrale di Etchmiadzin, situata a Vagharshapat (Etchmiadzin), è riconosciuta come la prima cattedrale costruita in Armenia ed è considerata la più antica chiesa costruita dallo Stato nel mondo. Eretta all’inizio del IV secolo, Etchmiadzin rimane un importante simbolo spirituale e culturale per gli armeni, che riflette la radicata eredità cristiana della nazione.

Fatto 4: l’Armenia ha un proprio alfabeto

L’Armenia ospita una scrittura unica e antica, così come la vicina Georgia, che ha un proprio alfabeto (vedi 10 fatti interessanti sulla Georgia). Creato da San Mesrop Mashtots nel 405 d.C., l’alfabeto armeno è composto da 38 lettere, ognuna delle quali rappresenta un suono distinto. La creazione dell’alfabeto ha avuto un ruolo cruciale nella conservazione e nella diffusione della cultura, della letteratura e dei testi religiosi armeni.

L’alfabeto armeno è rimasto in gran parte invariato nel corso dei secoli ed è tuttora in uso. I suoi caratteri distintivi e il suo significato storico lo rendono parte integrante dell’identità culturale e del patrimonio linguistico dell’Armenia.

Fatto 5: la cantina più antica è stata ritrovata in Armenia

L’Armenia ospita la cantina più antica del mondo. Il sito archeologico di Areni-1, situato nel villaggio di Areni, ha fornito prove di vinificazione risalenti al 4100 a.C. circa. L’antica cantina comprendeva recipienti per la fermentazione, un torchio per l’uva e vasi per la conservazione, fornendo informazioni sulle prime fasi della vinificazione.

La scoperta di Areni-1 suggerisce che gli altopiani armeni hanno avuto un ruolo significativo nella storia della viticoltura e della vinificazione, mostrando una ricca tradizione che persiste da migliaia di anni. Questo dato sottolinea il contributo storico dell’Armenia al mondo del vino.

Fatto 6: L’Armenia è nota per la qualità del suo brandy.

L’Armenia è rinomata per la produzione di brandy di alta qualità, con una tradizione che risale alla fine del XIX secolo. Il brandy armeno, spesso chiamato “cognac” per le sue somiglianze con il brandy francese, si è guadagnato il plauso internazionale per il suo gusto eccezionale e la sua maestria.

Uno dei più famosi produttori di brandy armeni è la Yerevan Brandy Company, nota per il suo iconico brandy chiamato Ararat. Il brandy è prodotto con varietà di uve locali e invecchiato in botti di rovere, ottenendo un profilo gustativo morbido e distintivo. La tradizione armena della produzione di brandy è profondamente radicata nel suo patrimonio viticolo e rimane un punto di orgoglio per il Paese.

Fatto 7: Yerevan è chiamata la Città Rosa delle Pietre

Yerevan, la capitale dell’Armenia, è spesso chiamata “La città rosa delle pietre” per l’uso diffuso della pietra di tufo rosa estratta localmente in molti dei suoi edifici. Le tonalità rosate e dorate della pietra conferiscono alla città un aspetto caldo e unico, soprattutto alla luce del sole. Questo elemento architettonico distintivo ha contribuito al soprannome di Yerevan e contribuisce al fascino estetico della città.

Fatto 8: Nelle scuole pubbliche gli scacchi sono un corso accademico.

L’Armenia dà molta importanza all’educazione scacchistica e gli scacchi sono insegnati come materia accademica obbligatoria nelle scuole pubbliche. Il Paese ha una forte tradizione scacchistica e questo approccio educativo mira a sviluppare negli studenti il pensiero strategico, la concentrazione e la capacità di risolvere i problemi. In Armenia gli scacchi non sono apprezzati solo come sport, ma anche come strumento prezioso per lo sviluppo intellettuale e cognitivo. Questa iniziativa unica nel suo genere ha contribuito al successo dell’Armenia nel mondo degli scacchi, producendo nel corso degli anni numerosi grandi maestri e campioni.

Fatto 9: l’Armenia aveva tre siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO

Questi siti includono:

  1. Cattedrale e chiese di Echmiatsin e sito archeologico di Zvartnots: Questo sito comprende la Santa Sede di Echmiatsin, un sito religioso centrale per la Chiesa apostolica armena, e le rovine della Cattedrale di Zvartnots.
  2. Monastero di Geghard e l’Alta Valle di Azat: Questo monastero medievale è parzialmente scavato nella montagna adiacente, circondato da scogliere, ed è rinomato per la sua architettura unica.
  3. Monastero di Haghpat e Sanahin: Questi due complessi monastici, situati nella regione di Tumanian, sono eccellenti esempi di architettura religiosa armena medievale.

Nota: se avete intenzione di visitare il Paese, verificate se è necessaria una patente internazionale in Armenia per guidare.

Fatto 10: il pane armeno – il lavash – è patrimonio immateriale dell’UNESCO

Il lavash, una focaccia tradizionale armena, è stato iscritto nel 2014 nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Il riconoscimento sottolinea il significato culturale e la maestria nella preparazione del lavash, che svolge un ruolo centrale nella cucina e nei rituali sociali armeni. Il lavash è fatto con ingredienti semplici come farina, acqua e sale e il processo di preparazione prevede la stesura dell’impasto e la cottura sulle pareti di un forno di argilla o su pietre calde. L’iscrizione riconosce l’importanza culturale delle tradizioni di produzione del lavash, le abilità coinvolte e gli aspetti comunitari della sua preparazione.

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